13 Febbraio 2022 - Commenti disabilitati su Corriamo la Milano Marathon insieme agli Amici del Trivulzio
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17 Dicembre 2021 - Commenti disabilitati su Amici del Trivulzio a BookCity Milano
Amici del Trivulzio a BookCity Milano
Anche quest’anno la Fondazione Amici del Trivulzio, Martinitt e Stelline Onlus ha partecipato alla decima edizione di BookCity Milano, nella speciale sezione dedicata al sociale, con cinque eventi.
Il primo evento è stato giovedì 18 novembre, con un incontro al Museo Martinitt e Stelline, per parlare degli Istituti Martinitt e Stelline, i due più antichi orfanotrofi di Milano, con quasi 500 anni di storia alle spalle, attraverso le parole di “racconti di vita vissuta”, raccolti in alcuni libri scritti da ex Martinitt ed ex Stelline.
Venerdì 19 novembre, presso l’Auditorium del Pio Albergo Trivulzio l’evento “Un progetto forte per la vita fragile” ha presentato il libro “CERCANDO GRAZIA” di Federica Delachi e si è parlato del tema dell’Alzheimer e dell’assistenza all’anziano all’interno delle RSA e delle strutture socio-assistenziali.
Sempre venerdì al Museo Martinitt e Stelline, l’evento “Pianeta arte: innovazione, impresa, solidarietà” ha affrontato le interazioni tra arte, impresa, finanza, solidarietà e sostenibilità, mettendo altresì a confronto il Foundling Hospital londinese e gli Orfanotrofi Martinitt e Stelline, attraverso la presentazione di alcuni libri.
Sabato 20 novembre presso il MUDEC in via Tortona 56, è stato presentato il libro “Donne cuore di Milano”, finalizzato a sostenere il progetto “Il cortile dell’Esperienza”, per la realizzazione di un Giardino Alzheimer all’interno del Pio Albergo Trivulzio. Il Comune di Milano ha concesso il patrocinio alla pubblicazione del libro, che - grazie ai contributi di oltre 30 autori - tratteggia i ritratti di 45 Donne che hanno contribuito a rendere grande e bella Milano.
Sono intervenuti la Vicesindaco del Comune di Milano Anna Scavuzzo, Isabella Bossi Fedrigotti, Eva Cantarella, Rita Pelusio e Massimiliano Finazzer Flory, moderati da Paola Calvetti.
Domenica 21 novembre, grazie alla collaborazione con Neiade Tour & Events, si è svolto un “Tour delle statue milanesi” prendendo spunto dal libro “Nel contagio il cuore di Milano”, scritto l’anno scorso nei momenti più bui della pandemia, puntando sulla storia come maestra dai cui insegnamenti trarre la forza per la ripresa. È un viaggio emozionante nella storia della città.
6 Giugno 2020 - Commenti disabilitati su Il Trivulzio luogo del cuore dei milanesi. Partecipa al censimento del Fai
Il Trivulzio luogo del cuore dei milanesi. Partecipa al censimento del Fai
Per la prima volta quest’anno su iniziativa degli Amici del Trivulzio il Pio Albergo è entrato nella lista dei Luoghi del Cuore del Fai (Fondo Ambiente Italiano). Si tratta di una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare. Il progetto prevede un’attività di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio. Ogni cittadino potrà segnalare al FAI attraverso un censimento biennale i luoghi che più gli stanno a cuore. Dopo il censimento il FAI sosterrà una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei siti che hanno raggiunto una soglia minima di voti.
Per votare (c’è tempo fino al 15 dicembre) il Pio Albergo Trivulzio basta cliccare qui.
Ecco dunque qualche nota storica sulla Baggina (e qualche ottimo motivo per votare per il Pio Albergo)
Il Pio Albergo Trivulzio nasce nel 1771, grazie al lascito testamentario del Principe Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio (1692-1767), che dispone di destinare tutto il suo patrimonio alla creazione di un "Albergo de' Poveri", pio luogo laicale che prese il suo nome e che fu deputato ad accogliere “gli impotenti per età, per difetto corporale ed infermità”, come recitava il suo testamento. Sorto nella storica dimora sita in contrada della Signora, la struttura rappresentava un punto di riferimento per l'assistenza agli anziani, divenendo nel tempo luogo che “alla vecchiaia milanese povera e onesta dona calmo e sereno il tramonto”. Con l'evolversi delle esigenze e con il crescere del numero di persone accolte nell'Istituto, si rese necessario procedere a inizio Novecento al trasferimento in una nuova sede.
Così nel 1910 fu inaugurata la nuova sede, realizzata con le più moderne tecniche e che rappresentava un modello di struttura all’avanguardia per l'epoca. Il nuovo edificio fu costruito sulla strada per Baggio, da cui prese l’affettuoso nome di “Baggina”, con cui ancora oggi Milano chiama il Trivulzio. La nuova sede, grazie a migliorie ed ampliamenti, ancora oggi è utilizzata e costituisce il principale polo geriatrico nazionale, con la sua graduale trasformazione da cronicario a centro di assistenza, cura e riabilitazione dell'anziano.
Il Pio Albergo Trivulzio insieme agli Orfanotrofi dei Martinitt e delle Stelline, è luogo del cuore perchè è testimone di quella gloriosa assistenza in favore dei più deboli, che Milano ha saputo sempre e saprà ancora portare avanti, con spirito di accoglienza e unità. Ancor di più oggi è simbolo dell'attenzione verso le persone più fragili, perché il passato continui a parlare al presente, coniugando tradizione e innovazione. Nonostante la struttura sia in uso, è possibile visitare il monumentale cortile d'onore (con i busti di alcuni benefattori), la piazzetta su cui si affaccia la Chiesa dedicata all'Immacolata Concezione, che conserva all'interno il monumento funebre del Principe Trivulzio e un altare del '700 proveniente dall'antico Orfanotrofio delle Stelline. La Chiesa è stata affrescata dal pittore Albertella. Interessante è la collezione di quadri dei benefattori, fra cui spiccano quello che ritrae il Principe Trivulzio e quello dell'Imperatrice Maria Teresa d'Austria, che condivise nel '700 la scelta di creare il ricovero per gli anziani. Interessanti anche alcune lapidi e monumenti interni all'Istituto (sicuramente da ricordare quelli di Maria Gaetana Agnesi, matematica e benefattrice, che fu direttrice del Trivulzio).
21 Maggio 2020 - Commenti disabilitati su 110 anni fa il Trivulzio diventava la Baggina
110 anni fa il Trivulzio diventava la Baggina
Era il 22 maggio del 1910, 110 anni fa, quando il cancello del Pio Albergo Trivulzio si apriva per accogliere i “Veggiòn” (nella foto di apertura l'inaugurazione), che - dalla storica sede di contrada della Signora, sita nell’avito palazzo del Principe Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio - venivano accompagnati, da un popolo in festa, nella più moderna e all’avanguardia sede, sulla strada per Baggio, da cui prese l’affettuoso nome di “Baggina”, con cui ancora oggi Milano chiama il Trivulzio.
La scelta del 22 maggio, per inaugurare la nuova sede (qui sotto il disegno del progetto), non fu certo casuale, ma volta a ricordare e rafforzare il legame con il Principe Trivulzio, che era nato infatti proprio quel giorno del 1692. Grazie alle di lui ultime volontà, con cui lasciava l’intero patrimonio all’Albergo de’ poveri, nel 1771, nasceva quel pio luogo laicale, che porterà il suo nome, per accogliere gli impotenti per età, per difetto corporale ed infermità e questi dell’uno e dell’altro sesso, come recitava il testamento del Principe, divenendo nel tempo luogo che alla vecchiaia milanese povera e onesta dona calmo e sereno il tramonto.
Il 22 maggio di quest’anno si presenta invece assai diverso, a causa del dolore, della tristezza e dell’angoscia che ha colpito tante persone, la nostra Città, il Paese e il mondo tutto, a causa di quel virus che è entrato nella nostra vita, prendendosene un pezzo, travolgendoci e stravolgendoci, senza fermarsi davanti a nessuno.
Può forse suonare strano celebrare oggi questa ricorrenza, visto il permanere della situazione di emergenza e di incertezza in cui ci troviamo; tuttavia crediamo che il Trivulzio - così come tutta Milano - abbia bisogno di piangere il proprio dolore, di ritrovare la propria memoria, che sappiamo essere memoria straziata, e di onorarla, con rispetto e dignità.
Per questo, ora più che mai, il Trivulzio non deve essere lasciato solo, perché ha bisogno di tutti noi: ha bisogno della nostra mano protesa nel porgere un fiore in memoria delle persone che non ci sono più, della nostra mano pronta ad accarezzare idealmente il cuore dolente dei parenti che hanno perso i propri cari senza poter donare loro l’ultima carezza, della nostra mano volta a rassicurare lo sguardo dei nostri Vecchi - segnato dagli anni e dalla solitudine, come l’abbiamo vista narrata nei quadri rappresentativi della quarta età del Morbelli, dedicati proprio agli Ospiti del Trivulzio, della nostra mano che si stringe simbolicamente per dire loro grazie a quella degli operatori sanitari e di tutti quelli che, con dedizione e professionalità, hanno silenziosamente lavorato per il bene altrui, della nostra mano generosa quanto grande è stata la generosità dei tanti volontari, che con coraggio hanno contribuito - con la loro opera - ad alleviare la nostra sofferenza.
Il Trivulzio insieme a Martinitt e Stelline è senza dubbio ancora vivo testimone di quel millenario glorioso assistenzialismo milanese in favore dei più deboli, che la nostra Città ha saputo sempre e saprà ancora portare avanti, con spirito di accoglienza e unità, tutti insieme in un cammino nuovo, che parta dal nostro cuore per raggiungere quello delle persone più fragili ed essere ogni giorno al loro fianco, perché il passato continui a parlare al presente, coniugando tradizione e innovazione.
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