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27 Giugno 2018 - Commenti disabilitati su Lella Costa: Il Trivulzio? Un simbolo della rinascita di Milano

Lella Costa: Il Trivulzio? Un simbolo della rinascita di Milano

Nelle vesti di banditore d’asta non si era mai espressa nella sua carriera. Eppure il talento di Lella Costa è emerso anche in questo ruolo inedito messo in scena lo scorso 14 giugno in occasione della charity dinner a favore dei progetti degli Amici del Trivulzio.

Un sopralluogo qualche giorno prima e una rapida analisi degli oggetti in palio e la Costa, da attrice navigata, era pronta a salire sul palchetto allestito nella bellissima piazzetta Schuster all’interno del Pio Albergo Trivulzio. “Ho provato di essere il più leggera possibile, cercando di evitare l’effetto noia mortale, un rischio reale in occasioni come queste:  diciamo che qualche tecnica di cabaret mi è servita”.

Per esempio quando ha chiamato sul palco lo chef della serata, Davide Oldani, invitandolo a mettere all’asta anche la divisa che vestiva in quel momento: un coupe de theatre riuscito, (con il presidente degli Amici del Trivulzio, Marco Zanobio nei panni del  valletto, vedi foto), vista la reazione del pubblico e di Oldani stesso.

 

L’avevate preparato prima?
Assolutamente no. È un siparietto che ho improvvisato al momento e Oldani è stato bravissimo a venirmi dietro. Mi è sembrato davvero un bel tipo, civettone al punto giusto (sorride).

Quali sono i pezzi che hanno “tirato” di più?
Forse il quando che si è aggiudicato Luigi Ferrari, presidente onorario degli Amici, e un vaso inglese del 1920.

Che impressione le ha fatto entrare alla Baggina?
Una impressione eccezionale, davvero. Ci ero forse stata un’altra volta, diversi anni fa, ma ora è tutto cambiato. Mi ha dato l’idea di un posto vivace, dove succedono delle cose, un posto vivo. E credo che un grande merito vada alle attività promosse proprio dagli Amici del Trivulzio che consentono uno scambio continuo fra dentro e fuori. Penso per esempio al progetto Digital. Poi quello è un luogo storico di Milano, la cui parabola è emblematica.

In che senso?
Fino a pochi anni fa l’associazione Trivulzio-tangenti era quasi automatica. Oggi non è più così. Il Pio Albergo è cambiato tantissimo: è sinonimo di attenzione verso gli anziani e di innovazione. Ed è la stessa traiettoria seguita dalla città che oggi ha il coraggio di mettere in campo progetti di integrazione, penso ai migranti, ma non solo, assolutamente fuori dall’ordinario rispetto al resto del Paese che invece si mette sulle barricate. Io credo che il Trivulzio e gli Amici del Trivulzio nel loro piccolo (che tanto piccolo poi non è) stiano parte integrante di una città che sta ritrovando il ruolo di capitale morale del Paese. Una città che ci rende fieri di essere milanesi. Una città che mi dà anche la possibilità di riempire di senso la mia predisposizione al sociale, che mi ha sempre accompagnato fin dalle prime esperienze politiche degli anni della mia formazione.

16 Giugno 2018 - Commenti disabilitati su Parla chef Oldani: un piacere cucinare per gli Amici del Trivulzio

Parla chef Oldani: un piacere cucinare per gli Amici del Trivulzio

Dal governatore Attilio Fontana alla vice sindaco Anna Scavuzzo, dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera al suo omologo a Palazzo Marino, Pierfrancesco Majorino. E ancora i sindaci storici di Milano: Gabriele Albertini, Piero Borghini, Marco Formentini, Paolo Pillitteri. Insomma fra i 240 invitati alla charity dinner a sostegno dei progetti degli Amici del Trivulzio c’era una bella fetta della storia e del presente di Milano.  Gli invitati hanno anche partecipato a un'asta (magistralmente condotta da Lella Costa) in cui sono stati battuti diversi premi, come la maglia autografata del calciatore dell'Inter Mauro Icardi, due bottiglie magnum di Barolo e una visita esclusiva al Teatro alla Scala.

“Se negli anni passati Milano e il Trivulzio si sono forse allontanati l'una dall'altro, noi desideriamo ricreare quel legame” ha detto Marco Zanobio, presidente degli Amici, “Questa sera abbiamo voluto raccontare ai milanesi l'importanza delle nostre iniziative e la validità della nostra missione. Insieme si possono fare tante belle cose e crediamo che, dopo questa sera, Milano saprà continuare in quell'opera di fare bene e fare del bene, per stare vicino ogni giorno ai propri anziani”. “Non ci fermiamo qui”ha aggiunto Claudio Sileo, direttore generale del  Pio Albergo Trivulzio, “Il Trivulzio è entrato nella storia soprattutto perla sua tensione costante alla sperimentazione e all'innovazione”. A proposito di innovazione, fra le attrazioni principali della serata va sicuramente annoverato Davide Oldani lo chef stellato, che ha curato il menu. Lo abbiamo avvicinato, rubandogli qualche minuti fra un piatto e l’altro: "Un'intervista per gli Amici del Trivulzio? Certo per me è un piacere dare una mano a progetti del genere"

Come si scegli un menu per una charity dinner come questa?
Cena solidale o cena normale per me non ci sono grandi differenze. In entrambi i casi ci metto la medesima passione, che è la passione per il mio lavoro. I criteri sono quelli della stagionalità dei prodotti, che in questo caso sono stati forniti da Coop Lombardia che è sponsor della serata. Mi hanno portato i prodotti di stagione che avevo richiesto. Detto questo quando si costruisce un menu occorre tenere ben presente l’armonia. La stessa armonia che bisogna avere nella vita. Più uno è armonico, più riesce a vivere meglio, più riesce a relazionarsi con gli altri. Allo stesso modo: il menu più è armonico, meno è ripetitivo e meglio fa al fisico.

La sua cucina è associata al concetto di eticità. Cosa si intende nel concreto per “cucina etica”?
Significa avere il rispetto delle stagione. La base è questa. Un principio che ho ereditato dalla mia famiglia. In particolare da mia mamma. L’etica riferita al cibo in poche paro le vuol dire, per fare un esempio, usare il pomodoro in questa stagione perché è buono e costa meno. Ogni ingrediente merita rispetto, anche perché in questo modo si rispettano gli ospiti della cena.

Quella degli Amici è una cena dedicata agli anziani. Che rapporto ha lei col passare del tempo?
Io ormai ho quasi 51 anni. Mi madre che è una saggia donna di 87 anni dice: “L’uomo propone, Dio dispone”. Dopo i 50 anni ho incominciato a sentire mancare le energie che avevo prima. E ho iniziato a pensare a quale sarà la mia vita nei prossimi anni. Non sono spaventato, ma ci ragiono. E più ci ragiono, maggiore è il rispetto che ho verso gli anziani e le loro debolezze.

Le Rsa e gli ospedali sono luoghi dove, almeno nell’immaginario collettivo, la buona cucina non viene al primo posto: è per forza così o si può anche mangiar bene in contesti come questo?
Servono due ingredienti. La qualità dei prodotti, e per quello che ho visto mi pare che ci siamo, e poi l’entusiasmo. Stasera ho avuto modo di conoscere la donna chef che gestisce la cucina del Trivulzio e i ragazzi che lavorano con lei. Mi pare abbiano un’adrenalina bestiale. Mi sembrano persone che sanno come vivere bene la giornata, cucinando. E questo entusiasmo naturalmente si trasferisce anche nei piatti che propongono. In un contesto, bisogna dirlo, molto impegnativo non solo per l’età degli ospiti, ma anche per il loro numero.


In foto: Maurizio Carrara (presidente del consiglio di indirizzo del Pio Albergo Trivulzio), Claudio Sileo (direttore generale del Pio Alberto Trivulzio), chef Davide Oldani e Marco Zanobio (presidente degli Amici del Trivulzio)

1 Giugno 2018 - Commenti disabilitati su Tutti a cena per gli Amici. Cucina Oldani

Tutti a cena per gli Amici. Cucina Oldani

Antipasti: nocciole caramellate e salate; bignè, erborinato, composta di frutta e semi tostati; cubo di mela tonnata; morbido di pecorino, uvetta e avocado piccante; tartare di manzo, lime e mango
A seguire: vellutate di pomodorini, stracciatella, menta e noci cristallizzate
Primo: gnocchi soffiati e arrossiti, porto, lattuga e melone
Secondo: Stinco di maialino, timo e ciliegia
Per chiudere: mascarpone, biscotto al basilico e frutto della passione ghiacciato.

Chiudete gli occhi e immaginate che tutto questo ben di Dio sia cucinato da uno degli chef più noti al mondo come Davide Oldani. Il cuoco-designer conosciuto per aver reso pop e accessibile l’alta cucina.

Teneteli per un altro istante chiusi e pensate a quanto sarebbe ancora più buono se un menu stellato come questo facesse bene non solo ai palati dei fortunati degustatori, ma anche a un’organizzazione non profit che si occupa di far vivere meglio gli ospiti di un’istituzione storica come il Pio Albergo Trivulzio e gli anziani del suo quartiere.

Ora aprite gli occhi. Perché questo sogno il 14 giugno diventerà realtà. Oldani cucinerà davvero le sue prelibatezza. Che saranno serviti alla Charity dinner a favore degli Amici del Trivulzio. La cena solidale è stata organizzata in chiusura delle celebrazioni organizzate dal Pio Albergo Trivulzio in occasione dei 250 anni dal lascito del principe Antonio Tolomeo Trivulzio alla città di Milano.

L’appuntamento, che ha il sostegno di Coop Lombardia, si terrà come detto il giorno 14 giugno nella piazzetta Schuster all’interno del Pio Albergo Trivulzio (via Trivulzio 15) a partire dalle ore 20.

Nel corso della serata, aperta a tutti su prenotazione,  presentata da Lella Costa e accompagnata dalla musica della Banda dei Martinitt, sarà proposta anche un’asta benefica in cui verranno battuti oggetti autografati o esperienze uniche del mondo dello sport, dell’arte, della musica e della cultura.

L’intero ricavato dell’evento sarà devoluto ai progetti di Amici del Trivulzio Onlus volti a migliorare la qualità della vita nella terza età, come Adotta un nonno, che ha l’obiettivo di aiutare al loro domicilio cittadini milanesi anziani in condizioni di fragilità e solitudine, e Digital Trivulzio, che prevede l’attivazione di corsi di formazione o perfezionamento nell’uso del computer.


Info e prenotazioni: 02 465467467 | lunedì-venerdì | orari 10.00-13.00 / 14.00-17.00 info@aragorn.it


PS: i lettori più attenti avranno notato la mancanza della lista dei vini dal menu. Non è una dimenticanza, né una mancanza. Oldani non ha ancora sciolto la riserva. Pare voglia fare una sorpresa a tutti i donatori che parteciperanno. Di certo non mancherà di stupirci. Ci vediamo 14.

24 Maggio 2018 - Commenti disabilitati su I gruppi di lettura del Trivulzio: così gli anziani riannodano i fili della memoria

I gruppi di lettura del Trivulzio: così gli anziani riannodano i fili della memoria

Dal 10 di maggio presso la Residenza sanitaria assistenziale Bezzi del Pio Albergo Trivulzio accade una cosa a suo modo straordinaria: un gruppo di otto  signore sui 90 anni si ritrova per leggere un testo e poi discuterlo, grazie al supporto di due lettori volontari e di una figura dello staff di Terapia occupazionale che già conosce gli ospiti.

Il progetto è stato ideato dal presidente onorario del comitato degli Amici del Trivulzio, Luigi Ferrari, e realizzato con la collaborazione del Pat, del settore Biblioteche del comune di Milano e della Fondazione Mondadori. Fino a dicembre i gruppi di lettura saranno due: il giovedì mattina dalle 10,30 alle 11,30 e il venerdì mattina dalle 11 alle 12.

«L’idea del progetto “lettura ad alta voce” mi è venuta ascoltando Farehneit, il programma di Radio Tre dedicato ai libri e alla lettura, programma in cui, oltre ad ascoltare con grande piacere libri letti da lettori e attori professionisti, si sente parlare di gruppi di lettura, di librerie, di presentazioni di nuovi libri, e anche di discussioni fra lettori di libri letti insieme», spiega Ferrari. Che aggiunge: «Anche se la realtà statistica ci dice che in Italia si legge poco, il tema dei libri risulta sempre motivante e affascinante, ed è così che ho pensato di proporre alla direzione e ai terapeuti del Pio Albergo Trivulzio , in via sperimentale, l’adozione di audiolibri per l’ascolto individuale degli ospiti della struttura e di letture in gruppo da parte di lettori  professionisti che collaborano con l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Milano».

Vanna, 72 anni, fisioterapista in pensione è una dei tre lettori che ha partecipato al primo ciclo di lettura. «Dopo il corso di formazione del Comune sulla lettura ad alta voce ho chiesto di essere indirizzata a una struttura con la presenza di anziani, mi piaceva l’idea di confrontarmi con persone che hanno una storia alle spalle, piuttosto che con bambini che quella storia devono ancora costruirsela». Da qui la destinazione al Pat. «Per leggere ad alta voce in un contesto come questo occorre scandire bene le parole e interpretare il testo in modo da tenere alta l’attenzione di persone molto anziane».

Un altro “segreto” lo rivela una collega di Vanna, Ivana , 64 anni e alle spalle una carriera nel mondo delle pubbliche relazioni. Anche lei si formata con i corsi del Comune: «È fondamentale la comunicazione con verbale e il gioco di sguardi con cui, durante la lettura, interagiamo con gli ospiti».

Per l’esordio le due lettrici volontarie hanno scelto un testo di Italo Calvino, la Figlia del Re Sole. Un racconto però che si è rivelato non adatto alle ospiti del Pat. «Dobbiamo adattarci alle loro capacità cognitive: troppi personaggi e vicende troppo intricate, rischiano di distogliere l’attenzione» concordano Vanna e Ivana. Nelle prossime occasioni quindi saranno selezionati testi più semplici, ma anche meno fantasiosi. «Quello di cui hanno bisogno queste donne - e ce lo hanno chiesto anche in modo diretto – è di riconnettersi con la realtà per riannodare i fili della loro memoria, ma anche per essere informate di cosa succede fuori dalla Rsa», concludono le due volontarie.


In foto: Magda una delle lettrici volontarie all'opera presso l' Rsa Bezzi 1 B del Pio Albergo Trivulzio

12 Maggio 2018 - Commenti disabilitati su 5 per mille, cari milanesi fidatevi degli Amici

5 per mille, cari milanesi fidatevi degli Amici

Un vecchio adagio recita, “Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto”. Gli Amici del Trivulzio sono un po’ così, dall’11 aprile 2016 hanno scelto di accendere le luci dentro un luogo storico di Milano, il Pio Albergo, per capire come rendere migliore la vita a chi lì dentro passa l’intera giornata o gran parte di essa. E allora cari milanesi, cari amici degli Amici, in tempi di dichiarazione dei redditi non è difficile mettere a fuoco 5 ottimi motivi per destinare (senza alcun costo aggiuntivo, ben inteso) il 5 per mille dell’Irpef al comitato degli Amici del Trivulzio Onlus.

 

  1. Gli Amici operano all’interno del Pio Albergo Trivulzio, una sorta di cittadella del welfare milanese con i suoi 70mila metri quadrati, 1.400 ospiti e 1.500 addetti. Rendere le loro giornate migliori significa fare un servizio alla città
  2. Digital Trivulzio è il progetto di formazione digitale di chi finora hanno giù usufruito 80 persone fra utenti interni e anziani del territorio. Con maggiori risorse saremmo in grado di organizzare più corsi così come ci è stato richiesto
  3. Adotta un Nonno è invece un progetto di assistenza domiciliare personalizzata ai cittadini milanesi anziani. In questa prima fase pilota siamo riusciti a supportare dieci anziani. Col tuo aiuto potremmo fare molto di più
  4. Lettura ad alta voce per gli ospiti della Rsa. Si tratta dell’ultimo progetto lanciato dagli Amici (ne parleremo prossimamente su questo sito) che offre a 8 utenti della Residenza sanitaria assistenziale del Pio Albergo la possibilità di assistere ogni settimana a 30 minuti di condivisione di un brano di un testo (la lettura è affidata a due lettori volontari) a cui seguono 20 minuti di dialogo e scambio di opinioni. Non sarebbe bello potere moltiplicare almeno per 2 il numero dei partecipanti? Per questo ci serve il tuo 5 per mille
  5. Sostenere le attività degli Amici significa sostenere un progetto innovativo di integrazione fra un grande e storico istituto pubblico e una piccola realtà non profit, che potrebbe essere d’esempio per altre realtà milanesi e non solo.

 

A questo punto quando farete la dichiarazione del redditi non rimane che firmare nel riquadro "Sostegno del Volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale" e scrivi il nostro Codice Fiscale: 97748610157

5 Maggio 2018 - Commenti disabilitati su Anziani, servono sempre più servizi integrati: il modello di Adotta un Nonno

Anziani, servono sempre più servizi integrati: il modello di Adotta un Nonno

In Lombardia le famiglie sempre di più tendono a ritardare per quanto possibile il ricovero degli anziani nelle case di riposo. Questo, come nota l’ ultimo report dell’Osservatorio sulle Rsa dell’Università Carlo Cattaneo (Liuc) e guidato da Antonio Sebastiano, ha accorciato le liste d’attesa (nel 2010, dal giorno della richiesta al ricovero del proprio familiare trascorrevano in media 7 mesi, oggi bastano 98 giorni). “Nei prossimi anni i margini di apporto della famiglia all’assistenza in caso di non autosufficienza sono destinati a ridursi, sia dal punto di vista della partecipazione come caregiver, sia da quello del sostegno economico. Il motivo? L’invecchiamento della popolazione unito alla riduzione della dimensione media della famiglia, alla contrazione delle nascite, al prolungamento dell’intervallo tra matrimonio e i figli, ai cambiamenti nello stile di vita, all’incremento del tasso dei divorzi ed alla maggiore partecipazione femminile al mondo del lavoro.”, ha spiegato Sebastiano in un virgolettato riportato dal Corriere della Sera, “Tutti fattori che sono destinati a rivoluzionare nuovamente il sistema di welfare”.

Sebastiano non ha dubbi: “Tutte le analisi condotte a livello italiano e da parte di centri studi di altri Paesi dell’Ocse, concordano sul fatto che la domanda di assistenza per gli anziani non autosufficienti aumenterà e contestualmente diminuirà la possibilità delle famiglie di offrire le cure al loro interno. Per questo motivo, come già sta avvenendo, le Rsa devono diversificare sempre di più il proprio sistema di offerta, sia con l’erogazione di servizi personalizzati a domicilio, sia con un’offerta residenziale diurna”.

In questa cornice assume grande rilevanza nel contesto delle attività del Trivulzio il progetto “Adotta un nonno” promosso dagli Amici del Trivulzio in collaborazione con la cooperativa sociale Eureka! L’iniziativa si compone di due linee di intervento. IncontraMi, che prevede la presa in carico di un anziano con visita a domicilio o in reparto e AccompagnaMi, che invece offre un accompagnamento agli anziani che hanno difficoltà a gestire appuntamenti o commissioni.

Oggi sostenere Adotta un nonno, non costa nulla:  basta destinare in sede di dichiarazione dei redditi il 5 per mille dell’irpef al Comitato Amici del Trivulzio.

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16 Aprile 2018 - Commenti disabilitati su Anziani & non solo: il Trivulzio e i suoi Amici vi aspettano per una due giorni di visite gratis

Anziani & non solo: il Trivulzio e i suoi Amici vi aspettano per una due giorni di visite gratis

Tre in uno: un check up medico qualificato e gratuito, la possibilità di conoscere il comitato degli Amici del Trivulzio e la visita della mostra a cielo aperto che in via Dante ripercorre i 250 dalla nascita del Pio Albergo.

Dopo l’edizione di febbraio in piazza Lombardia, venerdì 20 e sabato 21 dalle 11 alle 19 in piazza Cairoli angolo via Dante, il Trivulzio torna ad incontrare i cittadini per mettere al loro servizio la sua esperienza di cura e assistenza. E con gli specialisti ci saranno anche i volontari degli Amici del Trivulzio che racconteranno due progetti innovativi a favore degli anziani del Trivulzio, ma non solo: Adotta un nonno e Digital Trivulzio.

Questo il programma delle due giorni di salute, solidarietà e arte: Il programma dei due giorni prevede:

Cura e prevenzione delle malattie metaboliche. Per sensibilizzare i cittadini ad una corretta alimentazione verrà mostrata la piramide degli alimenti, verrà misurata la massa corporea e sarà possibile rispondere in tempo reale ad un simpatico test per verificare conoscenze e falsi miti. Si farà anche la prova gratuita della glicemia e si discuterà di diabete.

Cura e prevenzione dei disturbi ortopedici. I fisiatri del Trivulzio racconteranno come fare movimento, con poca fatica ma con costanza, per mantenere un corpo attivo. I fisioterapisti mostreranno i segreti della respirazione corretta e come correggere le cattive abitudini. Inoltre gli ortopedici daranno preziosi consigli su come riconoscere l’avanzare dell’artrosi.

Salute del cuore. Anche in questo caso bisogna fare attenzione ad una corretta alimentazione, ma non solo. L’abitudine del fumo è nemica del nostro cuore. Insieme all’inquinamento può incidere in modo serio sulle nostre capacità respiratorie. I cardiologi e i pneumologi del Trivulzio risponderanno alle domande dei cittadini sulla prevenzione mentre provano la pressione, misurano il colesterolo e la frequenza cardiaca.

Benessere dell’intestino per tutti, anche per gli anziani. Gastroenterologi e geriatri illustreranno le buone pratiche che incidono positivamente sulle abitudini quotidiane degli uomini e delle donne più mature, anche quando a fare la differenza sono un deficit cognitivo o la cura di un dolore cronico.

15 Aprile 2018 - Commenti disabilitati su Marco Zanobio nuovo presidente degli Amici del Trivulzio

Marco Zanobio nuovo presidente degli Amici del Trivulzio

Passaggio di consegne al timone del Comitato degli Amici del Trivulzio. Il presidente Luigi Ferrari (nella foto qui in basso) in occasione del recente Consiglio di amministrazione del 6 aprile ha rimesso il mandato proponendo l’avvicendamento con il vicepresidente Marco Zanobio, che ha accettato con decorrenza immediata. Ferrari ha guidato il Comitato negli ultimi due anni.

Lo stesso Consiglio ha chiesto a Ferrari di assumere la carica di Presidente onorario. “Proposta che mi onora, della quale ringrazio i Consiglieri,  e che accolgo con grande piacere: ricordo che il presente Consiglio resterà in carica fino all’aprile 2019, e vi sono molte attività da portare avanti in questo terzo anno di mandato per rafforzare la nostra azione, i nostri progetti, la raccolta fondi e la già significativa sinergia con il Pio Albergo Trivulzio”, ha replicato Ferrari. Che poi ha chiosato ringraziando i Soci “per l’entusiasmo, l’impegno e la simpatia personale che mi avete dimostrato: grazie a tutto questo, siamo riusciti a realizzare, in soli due anni e partendo da zero,  una presenza di Amici del Trivulzio conosciuta e riconosciuta all’interno e all’esterno della struttura, attrezzata per raggiungere ulteriori traguardi, in linea con la nostra missione di essere vicini alle persone anziane e fragili”.

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Nel suo primo messaggio anche il neopresidente (nella foto di apertura: classe 1964, sposato, laurea in Economia, collaboratore dell'Università Cattolica di Milano e una grande passione per "Milano, i viaggi, la fotografia e la montagna") ha tenuto in primis a ringraziare il suo predecessore: “Diversi sono le ragioni che mi portano a dire, grazie Luigi: in primo luogo perché Luigi è stato promotore del Comitato e ha contribuito - con il suo ruolo di presidente - alla nascita di due grandi progetti quali Digital Trivulzio e Adotta un Nonno; in secondo luogo per avermi accolto nel Comitato, riponendo fiducia nella mia persona e proponendo la mia candidatura a nuovo presidente; in terzo luogo per saperlo al mio fianco quale presidente onorario, pronto a proseguire nelle iniziative che sapientemente ha fatto nascere e che ora tutti insieme noi dobbiamo far crescere”.

Zanobio si è poi rivolto al Cda: “Il mio secondo grazie va a tutti i componenti il Consiglio che mi hanno dato fiducia, nominandomi presidente del Comitato. Un grazie sincero, di cuore,: questo ruolo per me rappresenta un ulteriore legame con il Pio Albergo Trivulzio, istituzione a me molto cara per la storia della mia famiglia”.

Quindi “un grazie a tutti gli Amici, che hanno scelto di condividere il cammino del Comitato, pur sapendo le difficoltà che ciò può comportare. La nostra prossima assemblea spero possa essere occasione di incontro e confronto per raccogliere spunti e idee da tutti Voi e per verificare insieme quali possano essere i prossimi passi da compiere per rafforzare i progetti in cantiere e continuare a valorizzare il Pio Albergo Trivulzio, che da 250 anni rappresenta per Milano un punto di riferimento”.

Un grazie infine "a tutti quanti sono ogni giorno in prima linea al Trivulzio, dedicando tempo, con sacrificio attraverso ogni possibile sforzo per fare sì che il Trivulzio continui a migliorare e ad essere sempre presente nell’assistenza agli anziani e nel supportare i bisogni di chi soffre. Il Trivulzio è stato pioniere 250 anni fa, in ogni momento ha saputo capire ed anticipare le esigenze di Milano, ma lo è ancora di più oggi e questo proprio grazie a quanti sono alla guida dell’Istituto, che si muovono sapendo di poter contare su collaboratori validi e animati da una passione non comune".


Per chiunque volesse sostenere il Comitato degli Amici è possibile farlo attraverso la dichiarazione dei redditi (senza alcun costo per il contribuente) attraverso il 5 per mille. Basta una semplice firma nella casella "Sostegno al volontariato e alle Onlus" inserendo  il codice fiscale numero: 97748610197

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9 Aprile 2018 - Commenti disabilitati su Anziani, il futuro è l’assistenza in rete

Anziani, il futuro è l’assistenza in rete

L’Italia è il Paese europeo in cui si vive più a lungo: gli abitanti centenari sono circa 17.000 – erano solo 51 nel 1922; si stima che saranno 157.000 tra 30 anni –; eppure il tema della vecchiaia rimane tra quelli più silenti e dimenticati dall’agenda politica. Parte da questa considerazione un recente focus su “Anziani e politiche sociali” pubblicato a firma di Francesco Occhetta sul numero del 3 marzo scorso de “La Civiltà Cattolica”, la storica rivista dei gesuiti, molto apprezzata da papa Bergoglio.

I dati non lasciano spazio a interpretazioni: in Italia le persone con più di 65 anni (che segnano la soglia dell’età anziana) sono 13,5 milioni: 1,8 milioni in più rispetto al 2007. In questi ultimi 10 anni, la popolazione con più di 80 anni è aumentata di 1,1 milioni, mentre la speranza di vita è di 80 anni per gli uomini e di 86 anni per le donne. L’Italia, insieme al Giappone, è il Paese più anziano del mondo; tra le dieci città europee più longeve, sette sono italiane. «È, questa, l’immagine di un Paese con uno scheletro resistente e una muscolatura debole, che porta a chiederci se le politiche sociali e il sistema sanitario siano adeguati a trasformare l’emergenza in un progetto politico di largo respiro», ragiona Occhetta.

Altri numeri: « Gli anziani non autosufficienti in Italia sono circa due milioni e mezzo: è la soglia dei 75 anni a creare il paziente complesso, che soffre di un insieme di patologie, come, per esempio, l’ipertensione, il diabete e la cardiopatia». Secondo Roberto Bernabei, ordinario di medicina interna e geriatria, di fronte alla multi-morbilità «occorre ripensare un modello in cui il medico di medicina generale e il pronto soccorso non debbano gestire situazioni difensive. Bisogna invece sviluppare nel territorio soluzioni diverse, come l’assistenza domiciliare. Ci chiediamo: perché non pensare a una rete di pronto soccorso ad hoc per anziani? L’ostacolo maggiore rimane la gestione della Sanità, che continua a essere disomogenea da una Regione all’altra: gli investimenti oscillano, infatti, tra il 4,8% delle risorse dell’Emilia Romagna e lo 0,7% del Lazio».

 

La crisi, poi ha acuito il bisogno e reso più impellente la necessità di progettare nuovi modelli di intervento. Ricorda Occhetta:  «Nel 2017 il fondo per le politiche sociali ha perso 211 dei 311,58 milioni stanziati nell’ottobre 2016, mentre quello per le non autosufficienze è stato ridimensionato a 450 milioni, rispetto ai 500 previsti. I media non ne parlano, i familiari – già molto provati – mancano di un coordinamento, e così pure le istituzioni, dalla gestione dell’emergenza a progetti sostenibili di lungo periodo. Rimane poi un dato incontrovertibile: «La dichiarazione dei redditi 2016 evidenzia che oltre il 70% degli anziani ha un reddito complessivo inferiore a 14.600 euro netti. Una badante in regola ha un costo medio di circa 15.000 euro l’anno. Per molti, è un lusso». Non che le cose vadano meglio sul fronte residenzialità: «Le strutture private costano dai tre ai quattromila euro al mese; quelle pubbliche, in cui la quota a carico dell’assistito è di circa la metà, hanno invece il problema dell’accesso».

Quale strada prendere di fronte a questo scenario? Per la Civiltà Cattolica «la via da percorrere ha una direzione unica: creare rete nel territorio tra pubblico, privato sociale, privato convenzionato, imprese sociali del Terzo settore, volontariato competente. Molte esperienze campione, sparse a macchia di leopardo, potrebbero aprire strade nuove. Come quella del Centro Civitas Vitae di Padova, una delle più grandi strutture sociosanitarie di servizi integrati in Europa, che si sviluppa su un’area di 120.000 metri quadri, sulla base di diverse strutture, collegate tra loro da una rete di gallerie sotterranee. La struttura ha all’incirca 1.000 posti letto e 600 operatori . Esiste anche l’esperienza dei condomini solidali di Torino, Imola e Samarate (Va), o delle Case di Giorno per anziani, pensate negli anni Ottanta da Mariella Enoc e da don Aldo Mercoli. Non più case di riposo che diventano parcheggi senza speranza, ma nuovi luoghi e “spazi relazionali” che si stanno progressivamente diffondendo».


In foto: il progetto "Adotta un nonno" promosso dagli Amici del Trivulzio con la cooperativa sociale Eureka!

 

21 Marzo 2018 - Commenti disabilitati su Appuntamento al Trivulzio per il Forum delle Politiche Sociali di Milano

Appuntamento al Trivulzio per il Forum delle Politiche Sociali di Milano

Si apre il  22 marzo il settimo Forum delle politiche sociali del comune di Milano sotto il titolo “Tutta la Milano possibile”. La serie di eventi e confronti fra istituzioni, Terzo settore, operatori e cittadini sui principali temi del sociale si chiuderà martedì 27 marzo.

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Nel corso della settimana, l’appuntamento si svilupperà con oltre 160 relatori e 55 incontri distribuiti in tutta la città: dalla casa dei Diritti di via De Amicis alla Triennale di viale Alemagna, dal tour culturale all’interno degli spazi WeMi agli incontri a Palazzo Reale, dai sopralluoghi nel quartiere Adriano a quelli al Corvetto fino al Pio Albergo Trivulzio.

 

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Venerdì 23 marzo infatti presso lo spazio CuraMi all’interno  gestito dalla cooperativa sociale Eureka! della struttura di via Trivulzio 15 in collaborazione con il comitato degli Amici del Trivulzio dalle 15 alle 16,30 si terrà alla presenza dell’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino l’evento “Lettura con un volontario”. Un’attrice professionista in qualità di volontaria leggerà infatti il monologo “Lei dunque capirà” di Claudio Magris. La lettura, totalmente gratuita e rivolta agli anziani (non solo quindi agli ospiti del Pat)  durerà circa un’ora, al termine della quale sarà offerta a tutti gli intervenuti una merenda.