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2 Novembre 2020 - Commenti disabilitati su Attilio Busolin: “Vi racconto perché ho messo la mascherina alle statue di Milano”

Attilio Busolin: “Vi racconto perché ho messo la mascherina alle statue di Milano”

“L’idea di questo libro nacque dopo che il 22 marzo, quasi per caso, tracciai di getto uno schizzo della nostra cara Madonnina del Duomo che rappresentai con quella mascherina chirurgica che, in quei giorni, facevamo tutti tanta fatica a trovare. Da lì, ogni sera, quasi come un fioretto da terminare l’ultimo giorno di lockdown cercavo, insieme a Marco e Giovanni - pungoli costanti - un simbolo, una statua della nostra Milano, dalle più conosciute alle meno note che potesse trasferire le sensazioni personali e gli stati d’animo di quel periodo, come se fossero dei custodi mascherati che vigilano su di noi, sulla nostra città e sui suoi valori. Questi schizzi rappresentano il nostro essere, i sentimenti e lo spirito di quei giorni, nella grafica e nei colori, nei materiali prima scarsi e poi ritrovati, nella stanchezza di quelle serate”. Così Attilio Busolin spiega come è nata l’idea di “Nel contagio il cuore di Milano” un libricino originale, solidale e pieno di passione per Milano, per la sua gente e per la sua storia. Un libro lungo 43 giorni, i giorni del primo lockdown: una statua per ogni giorno.

Busolin è un dirigente di banca (“oltre che un alpino e  grande appassionato di Telemark”, tiene a precisare). Nella sua vita professionale (“che da sempre assorbe gran parte del mio tempo”) si occupa di finanza per le imprese per un importante istituto di credito italiano. Questo dalle otto del mattino alle otto di sera. Nelle sere di quelle settimane così straordinarie e tragiche è riemersa la sua vecchia passione: quella delle vignette e dell’illustrazione (in casa e fra gli amici, tra cui Marco Zanobio e Giovanni Colombo, “i pungoli costanti” di cui sopra, le sue moleskine con gli appunti e i disegni di viaggio sono un must). I proventi del libro, che sarà presentato a Book City (14 novembre ore 15,30), saranno destinati alle attività a favore degli anziani di Milano promosse da Amici del Trivulzio onlus.

La Madonnina, simbolo universale di Milano e la mascherina chirurgica, simbolo altrettanto universale della pandemia, ma anche della resistenza contro questo terribile virus. Partiamo da qui.

Come le è venuta in mente di “mascherare” la Madonnina?
Ho visto una mia vecchia foto sulla i-Pad della Madonnina e sono partito. Era il 22 marzo. Non mi sono più fermato, sino alla fine del blocco. E oltre alla mascherina ho introdotto un altro elemento fisso: i colori della bandiera italiana. Per dire che Milano e l’Italia erano una cosa sola, un’unica comunità sofferente, ma unita contro il virus.

 

43 statue, quali quelle a cui è più affezionato?
La Madonnina sicuramente, la prima e penso anche la meglio riuscita. Poi mi piace il Vittorio Emanuele, l’espressione del cavallo è realistica. Anche il Pegaso, la Terza giornata (qui in sotto) e Garibaldi funzionano bene. Credo.

Non solo personaggio milanesi o italiani, per esempio c’è anche un Nelson Mandela…
Essere accogliente, generosa e aperta al mondo è nel dna di Milano. Nella serie non potevano mancare gradi personaggi a cui la nostra città ha dedicato un monumento. Ma la vignetta di Mandela obiettivamente non è granché. Quel verde c’entra poco.

Eppure ha deciso di pubblicarla lo stesso, perché?
Ho tenuto tutto. E poi per tanti giorni ho dovuto lavorare con i gessetti e i pennarelli che avevo in casa. All’inizio per esempio non trovavo gli acquarelli. E questo ha inciso sulla qualità del disegno. Queste sono vignette figlie di quel momento. Belle o brutte che siano hanno un’anima, raccontano un sentimento, un momento unico

Cosa rappresenta per lei Milano?
Come si evince dal cognome io vengo da fuori, metà trentino e metà veneto. Ma come è successo a tanti Milano mi ha dato la possibilità di realizzarmi dal punto di vista professionale e umano. Questo libro per me è anche un modo per riconoscere gratitudine verso la mia città. I fondi che raccoglieremo serviranno a rendere migliore la vita a tanti anziani di Milano. La fascia di popolazione che più sta soffrendo gli effetti della pandemia.

Ora però ci risiamo, le toccherà allungare la serie delle statue mascherate…
Me lo hanno chiesto. Vediamo se trovo l’ispirazione, ci potrei pensare. Come abbiamo scritto nella conclusione del libro “gli accadimenti sembrano riportarci indietro nel tempo, al lockdown di primavera, quando tutto sembrava sospeso. Continuiamo quindi ad agire con responsabilità, rispetto e pazienza, animati da un sentimento fraterno. Ormai abbiamo capito che nessuno si salva da solo”. Infine mi lasci fare un sentito ringraziamento all’amico Cesare Moroni di  Moroni Editore e Edizioni Heimat che  ci sta aiutando veramente tanto, e con il cuore in mano,  in questo progetto”

Il libro “Nel contagio, il cuore di Milano” può essere richiesto ad Amici del Trivulzio onlus (info@amicideltrivulzio.it) oppure attraverso il sito di Moroni Editore (https://www.moronieditore.it/). Le donazioni raccolte contribuiranno a sostenere le attività solidali di Amici del Trivulzio a favore degli anziani di Milano.

27 Aprile 2020 - Commenti disabilitati su Dagli Amici del Trivulzio grana e riso per i poveri del municipio 7 di Milano

Dagli Amici del Trivulzio grana e riso per i poveri del municipio 7 di Milano

Amici del Trivulzio Onlus ha donato 150 kg di grana e 150 kg di riso, in collaborazione con Municipio 7, in favore di persone fragili in difficoltà. Prima tappa al Centro Multi Servizi Anziani in piazzale Segesta, dove i custodi sociali hanno accolto il presidente Marco Zanobio e l’assessore Antonio Salinari. Secondo appuntamento alla Parrocchia della Madonna dei Poveri a Baggio, dove ad aspettarli vi era don Silvano con i suoi collaboratori.

“Ecco grana e riso, provenienti dalle terre di proprietà del Pio Albergo Trivulzio, per aiutare chi oggi si trova in difficoltà, con quello spirito solidale che da 250 anni accompagna il Trivulzio nel sostenere le persone bisognose” ha detto  Zanobio. Che ha aggiunto: “Con grana e riso realizziamo strenne destinate alla raccolta fondi per sostenere i nostri progetti: oggi abbiamo voluto donare queste strenne a quanti appartengono alla nostra comunità, perché rientra negli obiettivi di Amici del Trivulzio creare un ponte fra il Pio Albergo Trivulzio e la città, un legame indissolubile, nonostante la non facile situazione che tutti stiamo attraversando”.

L’assessore di municipio 7, Antonio Salinari ha partecipato attivamente a questa iniziativa: lui e il presidente di Amici del Trivulzio hanno consegnato quanto donato nelle mani dei Custodi Sociali e di don Silvano.

L’assessore Salinari ha così ringraziato Amici del Trivulzio: “La collaborazione fra Municipio 7 e Amici del Trivulzio Onlus ogni giorno si consolida sempre più, grazie ai progetti promossi dalla onlus in favore degli anziani del nostro Municipio. Iniziative concrete e rivolte alle persone fragili, che si sviluppano con progetti all’interno del Pio Albergo Trivulzio e sul territorio del nostro municipio, con una presenza costante a fianco dei più deboli”.
Dopo neppure un’ora dalla consegna, i custodi sociali erano già pronti alla distribuzione: solidarietà, condivisione ed efficienza.

16 Novembre 2019 - Commenti disabilitati su Letture ad Alta Voce: Bolognini e Del Corno “cantano” Milano per gli anziani del Trivulzio

Letture ad Alta Voce: Bolognini e Del Corno “cantano” Milano per gli anziani del Trivulzio

“Sì, me lo ricordo: passavano per i tetti come i gatti, l’Isola era un quartiere di malviventi”. La scintilla è scoppiata quando le due lettrici, Ivana e Stefania (nella foto qui sotto, Ivana con la sciarpa), leggendo Per Milano di Alda Merini hanno evocato il Robin Hood dell’Isola, al secolo il bandito Ezio Barbieri esponente di punta della ligera, la mala milanese, nato e cresciuto in via Borsieri.  Molti dei circa 50 anziani ospiti del Pio Albergo Trivulzio che giovedì 14 novembre hanno partecipato alle Letture ad alta voce nell’ambito di Book City Milano, avevano quel ricordo ancora nitido nella memoria.

La città di Milano è stata al centro delle letture di un pomeriggio molto particolare. Insieme ai “tradizionali” lettori volontari del Patto di Milano per la lettura all’iniziativa promossa dagli Amici del Trivulzio in collaborazione col Pio Albergo e l’Area Biblioteche del Comune a intrattenere i nonni della Baggina si sono uniti gli assessori Stefano Bolognini e Filippo Del Corno. Il primo responsabile della Politiche sociali, abitative e disabilità in Regione Lombardia, il secondo della Cultura a palazzo Marino.

Bolognini ha scelto il celebre passaggio manzoniano del cielo di Lombardia nei Promessi Sposi: “Quel Cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace”. Del Corno ha invece optato per un passaggio del Velocifero di Luigi Santucci. In coda alla “performance” entrami gli amministratori hanno espresso apprezzamento e sostegno per il progetto e si sono intrattenuti con gli anziani e i alcuni ragazzi dei Martinitt e Stelline che hanno preso parte al pomeriggio. Presenza sottolineata dal presidente degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio (“Tenere viva la relazione fra i giovani e gli anziani è una ricchezza per entrambi”). La chiusura è toccata al direttore generale del Trivulzio Giuseppe Calicchio che proprio giovedì ha festeggiato il suo 48esimo compleanno: “Questa iniziativa dimostra ancora una volta come cultura e politiche sociali possano ben dialogare per rendere la nostra comunità, quella del Trivulzio, sempre più rispondente ai bisogni delle persone fragili che la abitano. È questa la strada che abbiamo intrapreso dal mio insediamento e che continueremo a perseguire, un approccio che potremmo definire cultura della carezza”.

Nella foto di apertura da sx: Giuseppe Calicchio, Marco Zanobio, Filippo Del Corno e Stefano Bolognini

15 Novembre 2019 - Commenti disabilitati su Milano Music Week, il coro degli Amici della Nave approda al Trivulzio

Milano Music Week, il coro degli Amici della Nave approda al Trivulzio

“La cosa che forse non tutti si aspettano è che saremo noi a ringraziare loro”. A parlare è Paolo Foschini direttore del Coro degli Amici della Nave. Il “noi” sono i suoi coristi, una trentina in tutto, di cui due terzi volontari e un terzo ex detenuti. Quella in programma il 24 novembre 2019 alle ore 15, presso il Pio Albergo Trivulzio in via Trivulzio 15 a Milano “sarà la nostra terza uscita pubblica dopo quella del festival dei diritti umani a maggio e quella nell’ambito della manifestazione I frutti del Carcere che si è tenuta  dell’abbazia di Mirasole di Opera ad ottobre”.  “Loro” invece sono gli ospiti del Pio Albergo che su iniziativa del comitato degli Amici del Trivulzio nell'ambito delle iniziative di Milano Music Week hanno organizzato l’esibizione Note in Libertà che vedrà protagonisti appunto il coro diretto da Foschini.

La Nave è un reparto della Casa circondariale di San Vittore, dedicato alla cura dei detenuti-pazienti con problemi di dipendenza, cui viene proposto di seguire con costanza un percorso terapeutico multidisciplinare, attraverso attività, studiate e coordinate grazie a professionisti, affiancati da numerosi volontari. Fra le attività proposte c’è quella del Coro della Nave interno al carcere milanese di san Vittore a cui partecipano oltre una quarantina di detenuti e 15 volontari.

Il Coro degli Amici della Nave nato all’inizio di quest’anno, una sorta di gemello del Coro interno, prende il la proprio nell’ambito di questo progetto, grazie all'associazione Amici della Nave, che ha portato a trovare nella musica una via di integrazione, coinvolgimento e divertimento: si definiscono tecnicamente “ex-detenuti e volontari ma più semplicemente persone e basta, uomini e donne di tutte le provenienze che si uniscono nella bellezza del cantare e suonare insieme”, sottolinea Foschini.

“Esibirsi di fronte a un pubblico in qualche modo fragile, come può essere quello degli anziani di una casa di riposo gratifica moltissimo gli ex detenuti”, è sempre Foschini che parla, “perché dà loro la percezione di essere utili agli altri, credetemi: per loro è un piacere immenso”.  Appuntamento allora a domenica 24 novembre alle ore 15 nella sede di quella che i vecchi milanesi ancora chiamano la Baggina (via Trivulzio 15).

31 Ottobre 2019 - Commenti disabilitati su Le letture degli Amici del Trivulzio a Bookcity Milano

Le letture degli Amici del Trivulzio a Bookcity Milano

Ci saranno anche il Trivulzio e il museo dei Martinitt e delle Stelline fra i luoghi dell’ottava edizione di Bookcity Milano. Dal 13 al 17 novembre il capoluogo lombardo sarà "invaso" da oltre 3mila autori impegnati in più di 1.500 eventi gratuiti e saranno coinvolte 1.400 classi di studenti e 400 volontari. Se il Castello Sforzesco rimane il centro gravitazionale dell’evento, saranno decine e decine gli appuntamenti organizzati e realizzati nei quartieri lontani dal centro, grazie alla progettualità di chi opera in quei territori. A fianco dei distretti particolarmente vivaci (Corvetto-Chiaravalle, NoLo e GiaLo), emergeranno altri luoghi importanti per la vita sociale e culturale della città: Mare Culturale Urbano, l'ex Ospedale Psichiatrico PaoloPini/Olinda e, ça va sans dire, il Pio Albergo Trivulzio che è stato individuato anche come una delle sedi del programma Book city per il sociale.

Fra gli appuntamenti in agenda al Trivulzio i giorni 14, 16 e 17 novembre (con un’anteprima mercoledì 13 novembre, qui il programma) ci sarà, giovedì 14 presso l’auditorium di via Tolomeo Trivulzio 15, un momento dedicato ai lettori volontari del patto di Milano per la lettura, curato dagli Amici del Trivulzio e dall’Area Biblioteche del comune di Milano, a cui prenderanno parte anche l'assessore alla Cultura del Comune meneghino, Filippo Del Corno e Stefano Bolognini, assessore alle Politiche sociali, abitative e alla disabilità della regione Lombardia. Alcuni lettori volontari leggeranno brani e poesie all’interno dei reparti dell’Istituto, in un percorso itinerante, volto a sottolineare l’importanza della lettura come strumento per migliorare l’attenzione di chi ascolta e favorire il confronto con le persone anziane. All’evento sono invitati i cittadini milanesi, che vorranno assistere alla “lettura ad alta voce” ed alla presentazione del progetto.

Mercoledì 13 novembre dalle ore 15 alle ore 17, negli spazi della biblioteca del Pio Albergo Trivulzio, verrà invece presentata l’iniziativa dal titolo: “Libri da toccare e libri da leggere”, per illustrare il progetto di book crossing promosso dal Comune di Milano con gli Spazi WeMI, grazie a Spazio WeMi Trivulzio con Pio Albergo Trivulzio, Amici del Trivulzio ed Eureka! Cooperativa Sociale

Il museo dei Martinitt e delle Stelline sarà infine uno dei poli tematici su attualità e politica (qui il programma dei giorni 15, 16 e 17)

17 Ottobre 2019 - Commenti disabilitati su Sagra di Baggio: gli Amici in piazza col Trivulzio

Sagra di Baggio: gli Amici in piazza col Trivulzio

Anche quest’anno gli Amici del Trivulzio parteciperanno insieme al Pio Albergo alla sagra di Baggio.  L'appuntamento (giunto alla 391esima edizione) è fissato per domenica, 20 ottobre 2019, dalle 9.00 alle 16.30.

Al gazebo, in piazza Stovani nel cuore di Baggio a Milano, medici, infermieri e dietisti del PAT  saranno a disposizione della cittadinanza che vorrà sottoporsi alla prova spirometrica, alla prova glicemica, al test della massa grassa e alla valutazione del monossido di carbonio. Con loro ci saranno anche gli Amici che illustreranno gli interventi a favore degli anziani ospiti del PAT e degli anziani del territorio. In particolare sarà l'occasione per raccontare il progetto del Cortile dell'Esperienza e per presentare la programmazione delle iniziative dell'ultima parte dell'anno. 

Per il Trivulzio ci sarà invece l'opportunità per promuovere i servizi dell’azienda ed in particolare il nuovo servizio di Day-Hospital Riabilitativo ed il Servizio della presa in carico del paziente cronico.

“Il punto di forza del nostro Day Hospital – spiega il direttore generale del Pat Giuseppe Calicchio - è l’Equipe Multidisciplinare: medici specialisti, infermieri, terapisti della riabilitazione, eventualmente coadiuvati da altre figure professionali, definiscono il percorso di presa in carico e i piani di intervento personalizzati”.

Per quanto riguarda la presa in carico del paziente cronico  (PIC)”, -il Pio Albergo Trivulzio offre servizi PIC sia come gestore che come erogatore, cioè come gestore prende in carico il paziente cronico e fragile con pluripatologie (con particolare riferimento a diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, aritmie, patologie neurologiche, tra cui le demenze, Morbo di Parkinson, patologie endocrinologiche, osteoporosi, gastroenterologiche e geriatriche), curandolo e programmandogli tutti i servizi sanitari e socio sanitari necessari alle patologie di cui soffre, avvalendosi anche di 25 specialità mediche all’interno del proprio Poliambulatorio per ottimizzare l’organizzazione del percorso di cura e terapia rivolta al paziente.

“Il Trivulzio  - conclude il direttore generale - è in grado di offrire con il Day Hospital, la PIC , l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), la RSA Aperta e altri servizi semiresidenziali (come il Centro Diurno Continuo), assistenza socio sanitaria aperta a tutta la cittadinanza garantendo prestazioni efficaci, in un sistema efficiente”.

 

 

 

 

 

 

 

24 Luglio 2019 - Commenti disabilitati su Piera: «Gli Amici del Trivulzio mi regalano tante emozioni»

Piera: «Gli Amici del Trivulzio mi regalano tante emozioni»

Un sorriso sottile e uno sguardo birichino. Piera Locatelli, milanese ha 77 anni ed è una degli anziani ospitati nella Rsa del Pio Albergo Trivulzio. In questi ultimi mesi è entrata in contatto con alcune delle iniziative degli Amici del Trivulzio, due in particolare: le “Letture ad alta voce” del mercoledì mattina e il corso di alfabetizzazione informatica battezzato “Digital Trivulzio”. Due impegni che non solo le riempiono la giornata, «ma che mi consentono di imparare tante cose, che mi serviranno in futuro». Nubile («zitella», precisa lei sorridendo), milanese, una vita da impiegata come operatrice contabile, Piera da agosto vive in una nel reparto Pio XI del Trivulzio (in precedenza era stata ospitata in un altro reparto del Pat, il Barnovano). Condivide la camera «con una signora cieca e un’altra signora che non parla, ma guarda sempre la televisione: è appassionatissima di canale 5. Non parla, ma capisce tutti e si fa delle grandi risate vedendo i suoi programmi preferiti. Stiamo bene insieme, in stanza non ci sono problema, anche se qualche volta il volume è un po' troppo alto».

Piera Locatelli con la segretaria degli Amici del Trivulzio Elena Capri

Anche nel raccontarsi Piera dà l’idea di essere una donna pacata, attenta e anche molto curiosa (la sua prima passione sono i casi giudiziaria: la sua rivista di riferimento è infatti “Giallo”, il settimanale su storie, delitti e misteri). Ed è proprio la curiosità di confrontarsi con le nuove tecnologie che l’ha portata ad iscriversi al corso digitale degli Amici. «Volevo imparare ad usare il computer. Il corso base che ho frequentato questa primavera è stato molto utile, mi hanno perfino consegnato un attestato dicendomi che sono stata brava. Per me è stata una grande soddisfazione».

«Una delle cose che più mi ha divertita», continua Piera, «sono stati alcuni test, indovinelli o cruciverba digitale che facevamo al computer. Nella maggior parte dei casi riuscivo a concluderli positivamente e anche in un buon tempo. Quando andava tutto bene, uscivo davvero emozionata». «Poi», conclude parlando sempre del laboratorio digitale «è stato bello che ci fossero anche i ragazzi delle superiori che, all’interno di un programma di alternanza scuola-lavoro, ci davano una mano quando avevamo qualche dubbio.  Se mi iscriverò alla prossima edizione di Digital Trivulzio? Non c’è nemmeno da domandarlo, certo che sì».

Piera Locatelli ritira l'attestato di partecipazione al corso digital dalla mani del direttore generale del Pat Giuseppe Calicchio

Lo scorso 13 giugno Piera ha partecipato anche alla charity dinner in favore degli Amici del Trivulzio. «Un’altra grande emozione che mi ha dato questa associazione, ho apprezzato la cucina di Davide Oldani; a un certo punto mi hanno anche dato il microfono e ho potuto portare la mia testimonianza davanti a una ampia platea, fra cui c’erano anche persone importanti».

Piera Locatelli interviene in occasione della charity dinner 2019 dello scorso giugno

17 Luglio 2019 - Commenti disabilitati su I parenti degli ospiti: «Gli Amici del Trivulzio? Una presenza fondamentale»

I parenti degli ospiti: «Gli Amici del Trivulzio? Una presenza fondamentale»

“Tutto fa brodo”. Risponde così, in modo semplice e diretto Giampiero Ciceri (in foto con, alla sua destra Marco Zanobio), quando gli chiediamo di raccontarci l’impatto che hanno avuto in questi anni le attività del comitato degli Amici del Trivulzio sulla vita degli ospiti della Baggina.

Ciceri è una figura molto presente e di riferimento all’interno del Pio Albergo. Nel 2015 infatti ha fondato il comitato dei parenti del Pat. Sua moglie Giovanna è ricoverata dall’anno prima e soffre di Alzheimer. «Devo dire che le cose sono cambiate molto e in meglio con le ultime due direzione generali, quella di Claudio Sileo, prima e quella, in corso dal primo di gennaio di quest’anno, di Giuseppe Calicchio. Diciamo che hanno raddrizzato un po’ la barra. Dal punto di vista economico e dal punto di vista della qualità dei servizi, è importante per esempio che finalmente si siano aperti i concorsi per l’assunzione di nuovi infermieri e nuovi Oss».

Un nuovo corso di cui fanno parte anche gli Amici del Trivulzio, nati - ricordiamolo- nel 2016. «Ogni iniziativa volta a rendere migliore l’esistenza dentro queste mura vanno apprezzate e valorizzate. Tutto fa brodo, dico io e la presenza degli Amici è senz’altro un tassello fondamentale». Ci può fare qualche esempio concreto? «La proiezione dentro il Trivulzio della prima della Scala è stata molto, ma molto apprezzata così come le attività culturali legate ai 250 anni del Trivulzio a cui hanno collaborato gli Amici. Ho ancora in mente una splendida relazione di Marco Zanobio, presidente degli Amici, sull’evoluzione delle modalità di cura delle ferite di guerra, davvero magistrale. Ricordo a tutti che il Trivulzio durante la prima Guerra Mondiale dal 1915 al 1922 è stato un ospedale militare».

Ciceri non si ferma qui e volge lo sguardo al progetto Digital Trivuzio che si occupa di formazione digitale non solo degli ospiti della struttura, ma anche degli anziani esterni. «Mi sono informato è un’ottima iniziativa. Molto utile. Io non mi sono ancora iscritto perché a quasi 90 anni coi computer non ho molta dimestichezza…Ma forse è venuto il momento che mi ci metta anch’io, quello è il futuro». E poi, sorride: «Tutto fa brodo: per questo auspico che nei prossimi mesi noi e gli Amici avremo modo di collaborare in modo sempre più stretto».

13 Luglio 2019 - Commenti disabilitati su Charity dinner: 47.610 volte grazie

Charity dinner: 47.610 volte grazie

Quarantasettemilaseicendodieci euro. A tanto ammontano, ad oggi, le donazioni raccolte grazie alla charity dinner che lo scorso 13 giugno ha visto la partecipazione di circa 200 sostenitori degli Amici del Trivulzio.

La cena, sostenuta da Coop Lombardia e impreziosita dalla cucina stellata di Davide Oldani, fra gli altri ha potuto contare sulla partecipazione degli assessori regionali lombardi Stefano Bolognini e Giulio Gallera e l'assessore comunale di Milano Roberto Tasca. A cosa serviranno questi fondi? “Una parte consistente sarà destinata al nuovo progetto del Cortile dell’esperienza, il resto verrà impegnato nella tante iniziative solidali che abbiamo in corso”, risponde il presidente degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio. Che esprimendo profonda riconoscenza nei confronti di tutti i donatori: “Vorrei dire 47.610 volte grazie a chi ci ha sostenuto dimostrandoci grande vicinanza e condividendo gli obiettivi della nostra associazione, grazie davvero”.

23 Giugno 2019 - Commenti disabilitati su Gli Amici del Trivulzio fanno notizia

Gli Amici del Trivulzio fanno notizia

Questa volta occorre dirlo: gli Amici hanno fatto notizia. L’annuncio del progetto del Cortile dell’Esperienza, il giardino delle sensazioni per i pazienti affetti da Alzheimer e per i loro familiari, che vedrà la luce nel 2021, nato dalla stretta collaborazione fra il Pio Albergo Trivulzio e il comitato degli Amici del Trivulzio (qui la news per chi volesse approfondire) nei giorni scorsi (e in particolare il 15 giugno) ha campeggiato sulle pagine di alcune delle maggiori testate giornalistiche italiane. Dal Corriere della Sera a Repubblica, passando, fra gli altri, per Avvenire, Il Giorno e Il Giornale.

Il Corriere della Sera ha parlato di una “nuova sfida di Asp IMMeS e Pio Albergo Trivulzio con Amici del Trivulzio Onlus. Un'iniziativa al servizio degli anziani malati e soli di Milano”. La Repubblica: “Eccolo, il nuovo progetto della onlus Amici del Trivulzio in collaborazione con la casa di riposo più famosa d'Italia: trasformare le aiuole all'ingresso della struttura, affacciate su via Trivulzio, nel Cortile dell'esperienza. L'idea è stata presentata durante la seconda charity dinner una serata finalizzata alla raccolta di fondi organizzata dalla onlus (recentemente premiata dalla Regione con il premio Rosa Camuna) nel cortile della Baggina”. Il quotidiano fondato da Scalfari ha precisato anche che: “L'onlus Amici del Trivulzio è nata nel 2016, per sostenere i pazienti della casa di riposo e le loro famiglie. E per affiancare il Pat nella sua attività, in base al principio che la Baggina è, per Milano, patrimonio comune, da valorizzare e far crescere. Tra i progetti lanciati dall'associazione c'è Digital Trivulzio, per insegnare la tecnologia e il mondo 2.0 ai ricoverati del Pat e Adotta un nonno, che prevede di affiancare alle famiglie dei pazienti un tutor per sostenerle nelle difficoltà di accudimento del malato”. Avvenire da parte sua ha ricordato anche che “sul palco, insieme a Marco Zanobio, presidente Amici del Trivulzio, sono intervenuti Maurizio Carrara e Giuseppe Calicchio, rispettivamente presidente e direttore generale Asp Immes e Pio Albergo Trivulzio, e Andrea Colombo, direttore generale operazioni Coop Lombardia (main sponsor della cena solidale, ndr.)”. “Pio Albergo Trivulzio è sinonimo di tradizione, ma al tempo stesso di innovazione”, le parole di Calicchio riprese dal Giornale, mentre, per concludere, Il Giorno ha sottolineato come quello del cortile sia “un percorso studiato, riscoprire sensazioni e percezioni dimenticate”.

Qui infine il servizio tv andato in onda su Telecor